martedì 5 aprile 2016

Calcoli alla cistifellea: operare o no?

LETTERA al dr. Valdo Vaccaro

"Salve, mi chiamo Anna, ho 37 anni e ho saputo di lei mentre cercavo dei sistemi sul non mangiare più carne.
Lo scorso ottobre 2009 mi sono stati diagnosticati diversi calcoli alla cistifellea (magari ce li avevo già da prima), e mi è stato vivamente consigliato di toglierli.
Che dieta mi potrebbe suggerire per migliorare la situazione o, almeno, non peggiorarla?
Pensa che potrebbe essere evitato l’intervento? Non ho disturbi ancora.
Da circa 6 mesi non mangio carne. Solo qualche volta ho sgarrato con le vongole.
Consumo molta frutta e verdura. Quanto ai formaggi mi limito alla mozzarella.
Bevo due litri al giorno di acqua naturale. Una tazzina di caffè al mattino.
Mi è stato detto di evitare uova, pizza, formaggi grassi, frittura.
Non faccio difficoltà ad evitare tali cibi, anche perché abitualmente non ne faccio uso.
Grazie mille per l’attenzione e la risposta che vorrà darmi. Cordialmente.
Anna"

RISPOSTA

I calcoli, come si sono formati, si scioglieranno

Ciao Anna, a patto che tu diventi un po’ ancora più saggia, non serve nessun intervento.
Non farti spaventare, tentare, traviare da nessuno, indipendentemente dai suoi titoli e dai suoi eventuali premi Nobel, tutte carte periture e mediocri, proporzionate alla fallacità e alla piccolezza evidente degli esseri umani.
Come ti sono venuti, i calcoli se ne andranno.
Di certo non sei nata con essi.

Evitare i grassi, le proteine animali, le bevande nervine, e l’acqua carica di minerali inorganici

Il caffè, la mozzarella e pure le vongole vanno eliminati subito e senza indugi.
Uva scura masticandone i chicchi, al posto del caffè, pinoli e mandorle al posto delle vongole, avocado ed extravergine al posto della mozzarella. Cancellare inoltre carni, grassi, latte, the, alcol e dolci, minimizzando i cibi cotti e concentrati di qualunque genere essi siano.
Anche quei due litri d’acqua naturale (naturale per farci il bagno) sono da eliminare, perché ti caricano di minerale inorganico e di calcio, che è poi quella sostanza che va a formare i calcoli, similmente al calcare che forma nei tubi e nei gomiti della lavatrice. Una spiegazione più approfondita sulla pericolosità dell'acqua la trovi sulla mia tesina "acqua-acqua, fuoco-fuoco"

Innaffiare il sistema con abbondante acqua biologica

Il dogma medico dei 2 litri di acqua al giorno vale solo per i mangiatori di carogne e di cibo cotto e devitalizzato.
Devi innaffiare, rinfrescare e rivitalizzare il tuo sistema disseccato e stitichizzato.
Devi farlo con tanta acqua biologica, con succhi di frutta fresca e con centrifugati di carote e di bietole, rape e sedani, patate, batate, topinambur, zenzero.
A colazione usa spesso, quasi giornalmente, la spremuta d’arancia o di pompelmo.
Va a leggerti le mie varie tesine sul fegato e la cistifellea che trovi sul mio blog.
Ti suggerisco in particolare Fegato, cistifellea e digestione faticose, del 25/8/10, e La disinvolta asportazione della cistifellea, del 21/8/10.

I miei scritti, lo riconosco, sono di una noia impressionante

Non spaventarti e non annoiarti se, leggendo le tesine del blog, sono costretto a dire sempre le stesse cose.
Ci si ammala sempre di una sola malattia che porta a tutte le altre.
Vorrei che non fosse così, per cui potrei magari scatenarmi con la fantasia alla ricerca di colpevoli, di nuove sostanze, e di miracolose cure.

Solo un medico, lo stiticologo

Purtroppo la realtà è molto sparagnina, banale e dozzinale.
Niente di particolarmente aulico e ricamato.
Un nome solo da stampigliare su ospedali, Usl, case di cura, cliniche e sale operatorie, facoltà di medicina: stitichezza.
Cancerologhi? Allergologhi, gastroenterologhi? Virologhi? Endocrinologhi?
Niente di tutto questo.
Solo un medico unico, di nome stiticologo!

Solo una facoltà medica, quella di stiticologia

Solo una facoltà universitaria, quella di stiticologia.
E si guarisce allo stesso modo, mangiando con gli stessi criteri e comportandosi con le stesse formule.
Semplicismo? Prendila come vuoi.
Le cose semplici e la salute non fanno di certo comodo alla medicina.

Spaventare una volta sola può non bastare, molto meglio spaventare 20 mila volte

Una malattia sola che produce tutte le altre, è una verità sacrosanta che disturba molto ai medici e ai farmacologi, per non dire agli specialisti.
Con una sola malattia spaventi la gente una sola volta, e poi essa capirebbe magari l’antifona.
Occorre spaventarla 20 mila volte, con altrettante malattie, meglio se prive di cause, meglio se imputabili a virus e batteri, meglio se idiopatiche, meglio se autoimmuni, meglio se non iatrogene, perché la gente un giorno o l’altro potrebbe anche comprendere cosa significa il termine iatrogeno, e allora sarebbero guai seri, perché manderebbe davvero la medicina, una volta per tutte, a quel paese.

La sparizione veloce dei calcoli richiede un paio di digiuni e un paio di cure dell’uva

Se vuoi far sparire i calcoli più velocemente, inserisci pure un paio di digiuni di 3 giorni caduno, con riposo totale e tanta acqua leggerissima da bere liberamente, seguiti da una settimana di sola frutta, specie uva, e poi dalla dieta normale che, per ogni essere umano cosciente e rispettoso di se stesso oltre che del prossimo, dovrebbe essere di tipo vegano e tendenzialmente crudista.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo

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