venerdì 20 marzo 2009

Intossicati nella testa - di Elena Loewenthal

Una notizia vera: Sedici bambini di una scuola elementare a Torino sono stati intossicati dalle figurine. Poche righe che al frettoloso lettore nulla dicono e tuttavia ad occhi più attenti ha dell'incredibile, un documento di come il desiderio o meglio la smania di fare soldi sia in cima a tutto, pronta a guastare nel profondo non tanto il corpo quanto piuttosto la mente anche di ciò che abbiamo di più prezioso, il futuro dell'uomo, nel nome di falsi princìpi. Perchè abbiamo permesso e continuiamo a permettere che questo accada ancora e ancora? Ti invito a leggere la riflessione di Elena Loewenthal, sulla storia dietro la notizia. Buona lettura e migliore riflessione...

Sedici bambini di una scuola elementare a Torino sono stati intossicati dalle figurine. Per chi non è più bambino magari da un pezzo, quel diminutivo al plurale femminile è una scatola magica di ricordi lontani. Da che mondo è mondo o quasi, le figurine sono un gioco unico, perché lo si fa da soli ma anche con gli altri: c’è un album da completare, comprando e scartocciando i pacchettini, sfogliando e applicando quel che ancora manca. Ma il più bello, delle figurine, è che ce le si scambia, spartendo e confrontando quel che c’è e che non c’è. Non esiste un altro gioco così, che si fa da soli ma senza poter fare a meno degli altri.

Per colpa di questo gioco vecchio come il mondo, per il quale siamo passati tutti - maschi e femmine, con i calciatori e gli animali esotici, i cartoni animati e la storia antica - sedici bambini della «Altiero Spinelli» di Torino sono finiti in tre ospedali della città, intossicati nelle vie aeree, in preda ad acuti bruciori agli occhi. La colpa, a dire il vero, non è delle figurine in sé, un gioco innocuo anzi istruttivo come nessun altro perché si fa da soli ma anche e soprattutto con gli altri. È, piuttosto, del modo marcio d’intendere questo bel gioco d’altri tempi.

Il «marcio» va inteso in senso niente affatto metaforico, del resto: le figurine che hanno spedito all’ospedale sedici bambini e un’insegnante di una scuola elementare (che quasi per beffa porta il nome di chi ha contribuito come pochi altri alla costruzione dei valori in questa nostra modernità...), si chiamano infatti «Schifidol Puzz», e il loro album non schiera squadre di calcio né racconta la vita degli antichi romani. La loro particolarità, infatti, è quella di emettere odori nauseabondi. «Ancor più fetenti e sempre più potenti», decanta la, si fa per dire, invitante pubblicità. Di nauseabondo, però, questo quanto meno discutibile prodotto non ha soltanto i miasmi. Ci sono anche le parole e i nomi: «Bruce Pus», «Otto Sboccadibotto», e via di questo disgustoso passo, con dovizia di immagini repellenti. Il tutto condito di un senso dell’umorismo quanto meno discutibile: se questo è il modo per far ridere i nostri figli, c’è davvero poco o nulla di che stare allegri.

La particolarità di queste figurine, o meglio di questa degenerazione della specie «figurine», è quella di emettere un cattivo odore onomatopeico, che richiama il disegno di dubbio gusto e le parole inequivocabili, generando uno scatenamento chimico ad effetto immediato. Ma evidentemente un po’ sopra le righe in quanto a dose. L’avvertenza sui pacchetti dichiara che si tratta di un «gioco» non adatto ai bambini di età inferiore ai dodici anni, ma è un controsenso, dal momento che si tratta di figurine e non di oggetti da pornoshop. Si comprano comunemente in edicola, sempre che non siano già andate a ruba fra minori e maggiori di dodici anni. E così, scartocciando pacchetti e annusando puzze artificiali, sedici bambini di quinta elementare sono finiti all’ospedale accusando piccoli problemi respiratori e forte bruciore agli occhi. Certo, nulla di grave, se la caveranno alla faccia delle figurine «Skifidol Puzz». Il vero guaio è un altro, e non sta in gola o in trachea, ma più nel profondo: perché l’intossicazione di quei bambini, così come di tanti altri, sta nella testa e nel cuore. Nell’idea inculcata in loro che sia bello e divertente scartocciare figurine che puzzano con dei nomi volgari e dei disegni grossolani. Quelle figurine non sono solo nocive, sono anche e soprattutto brutte nel senso più ampio e preoccupante che la parola contiene.

Mentre i bambini non sono brutti, non lo sono mai. Possono diventarlo, se il mondo propina loro la bruttura, gliela fa sembrare divertente e desiderabile. Se li intossica così, a suon di fetenzie. Che non fanno solo male al naso, alla gola e giù per i polmoni o su per gli occhi. Fanno male soprattutto a quel che sta più nel profondo e che nei bambini è qualcosa di morbido e permeabile, come una spugna che assorbe quel che le sta intorno. Farli diventare matti per un album di figurine da schifo, capaci di intossicarli fuori e dentro, è una forma di manipolazione che sconfina nella violenza.

mercoledì 18 marzo 2009

Creare tre colonne con Blogger

Desideravo un template a tre colonne e sono molto poco pratico di codice, i vari templates che si trovano in rete, come ad es. qui, non riesco a caricarli... insomma un problema.
Non ci sono scorciatoie vere e proprie, tipo "il tuo template a tre colonne con un solo click", almeno non finché Blogger non deciderà di mettere a disposizione dei modelli a tre colonne, quindi l'unica cosa da fare è armarsi di tempo, pazienza e sperimentare, cercando di capire cosa stai facendo.
In questo articolo scrivo l'esperienza -e la fatica- fatta con molti tentativi ed errori, nell'intento di essere d'aiuto a chi come me non è uno "smanettone" o meglio un "geek".
Ti consiglio di fare delle prove con un modello di prova; diversamente, se vuoi operare su quello che usi, prima salvati il modello scaricandolo (in modo da poterlo ripristinare in caso qsa andasse storto... cosa molto facile :)).

Se come me non sei un praticone, per sapere cosa stai facendo devi avere qualche base -mi perdoneranno gli addetti ai lavori per il mio linguaggio-:
- Wrapper, una porzione della pagina web.
Fondamentalmente, un modello è formato da una main-wrapper (lo spazio dove scrivi i post) e una sidebar-wrapper (la colonna laterale, a destra o a sinistra della main); entrambe, la main e la sidebar, sono contenute nella outer-wrapper (insomma una scatola con degli scomparti, uno main e uno sidebar).
Il nostro scopo è appunto aggiungere un'altra sidebar al modello.
- Gli elementi wrapper hanno una larghezza (width) che è espressa in pixels (px) oppure in percentuale (%). Personalmente ho preferito usare la percentuale, in quanto con questo modo la visualizzazione della pagina si adatta alle dimensioni dei vari schermi.
- La forma (layout) della tua pagina web si trova quindi definita grossomodo in questi tre elementi wrapper (outer, main e sidebar) che trovi in una sezione all'inizio del codice html, che dovrebbe cominciare più o meno così: /* ---( layout structure )---*/.
I comandi dei wrapper da cercare iniziano con # (es.: #outer-wrapper) e il codice spesso varia un poco, quindi non ti aspettare che sia esattamente uguale agli esempi.

Dunque, cominciamo:
Per aggiungere una colonna devi modificare il codice html del modello, andando dalla tua bacheca in "Layout" e poi "Modifica HTML". Non è necessario spuntare la casella "espandi i modelli widget" (almeno, per me non c'è stato bisogno).
Cerca negli elementi #main-wrapper e #sidebar-wrapper la width (tieni presente che la somma delle due wrapper deve essere uguale o meglio di poco inferiore al valore espresso nella #outer) e fai delle prove modificando il/i valore/i e cliccando poi sul bottone anteprima per vederne l'effetto di allargamento/restringimento, in modo da farti un'idea di come dovrà essere la larghezza finale delle colonne.

A questo punto aggiungi una terza colonna al modello: vai a questo link dove è spiegato come fare, non sto a trascriverlo qui (se usi Firefox ti consiglio di lavorare con diverse schede aperte, è molto comodo) sia perchè è un link ad un blog interessante, sia perchè è il più chiaro che ho trovato.

Quando aggiungi la terza colonna, tieni presente che un modo è anche copiare la #sidebar del tuo modello e incollarla subito sotto il testo tra le parentesi graffe, in questo modo:

#sidebar {
width: 17%;
float: $endSide;
color: $sidebarTextColor;
word-wrap: break-word; /* fix for long text breaking sidebar float in IE */
overflow: hidden; /* fix for long non-text content breaking IE sidebar float */
}

#sidebar {
width: 17%;
float: $endSide;
color: $sidebarTextColor;
word-wrap: break-word; /* fix for long text breaking sidebar float in IE */
overflow: hidden; /* fix for long non-text content breaking IE sidebar float */
}

dopodiché aggiungi left- e right- tra il # e sidebar, così: #left-sidebar {..., così avrai dato la forma alle colonne destra e sinistra.

Ti capiterà inoltre di vedere che nel tuo modello c'è "float: $endSide;" mentre nella spiegazione lo trovi indicato come float: right; e float: left;
Non occorre cambiarlo, lascialo come è.

Per finire, devi sapere che un modo comodo per cercare i comandi o il testo all'interno del codice, è usare la ricerca all'interno della pagina: col comando "ctrl+F" apri una barra in fondo allo schermo, dentro cui poi incolli i pezzi di testo da cercare nel codice, senza doverlo scorrere tutto avanti e indietro.

Buon blog!

venerdì 13 marzo 2009

La merenda a scuola: cosa mangiano i nostri figli?

Un recente studio dell'Università di Washington ha dimostrato che i bambini che mangiano "bio" hanno una concentrazione di residui tossici nelle urine 6 volte più bassa rispetto ai bambini che mangiano snack tradizionali. I cibi industriali andrebbero il piu' possibile evitati, perchè contengono elevate quantita' di scarti tossici come pesticidi, concimi chimici e conservanti che danneggiano la barriera intestinale, col conseguente insorgere di intolleranze alimentari e allergie varie. Se consideriamo che la massa corporea di un bambino e' inferiore a quella di un adulto, e' evidente che l'esposizione a gli scarti tossici dei cibi industriali per un bambino e' piu' elevata.
Ci sono alcuni segnali d'allarme che se riconosciuti possono consentire di porre rimedio, almeno in parte.
Insonnia e nervosismo, segnali di una carenza di magnesio che i cibi industriali non hanno e che invece sono indispensabili per il rendimento scolastico.
I conservanti aumentano la produzione di muco, rendendo le secrezioni piu' vischiose e predisponendo a malattie respiratorie recidivanti, con i bambini che passano gli inverni con continui tosse e raffreddore.
Nella cartella la merenda allora e' meglio che sia naturale, per il loro bene. La scelta non manca: frutta, succo di frutta non zuccherato, pane integrale con marmellata, un vasetto di yogourt, carote pulite da sgranocchiare, una fetta di torta fatta in casa.

giovedì 12 marzo 2009

Google, arriva la pubblicità basata sugli interessi dei navigatori

Google lancia la pubblicità online in base agli interessi e le abitudini di navigazione degli internauti.
Riporto direttamente le parole prese dal beta test di Google che durerà tutto il 2009:
"Molti siti web, ad esempio i siti di notizie e i blog, utilizzano il programma AdSense di Google per pubblicare annunci sui propri siti. L'obiettivo è rendere questi annunci quanto più possibile pertinenti agli interessi dell'utente. Se, da un lato, continuiamo a pubblicare annunci pertinenti ai contenuti della pagina che stai visualizzando, dall'altro abbiamo sviluppato anche una nuova tecnologia che permette di pubblicare annunci sulla base di alcune categorie di interessi che potresti trovare utili.

Il seguente esempio spiega dettagliatamente questa nuova tecnologia:
Prendiamo l'esempio di Maria.
Maria ha come hobby preferito il giardinaggio. Con la tecnologia della pubblicità basata sugli interessi di Google, Maria visualizzerà un maggior numero di annunci pertinenti al giardinaggio poiché visita molti siti web dedicati al giardinaggio. Ecco come funziona:

1. Quando Maria visita siti web in cui vengono pubblicati annunci del programma AdSense di Google, Google memorizza un codice nel suo browser (utilizzando un "cookie") per ricordare la sua visita. Questo codice potrebbe avere il seguente aspetto: 114411.
2. Poiché molti dei siti web visitati da Maria sono correlati al giardinaggio, Google aggiunge il suo codice (114411) nella categoria di interessi "appassionato di giardinaggio".
3. Di conseguenza, Google pubblicherà un maggior numero di annunci correlati al giardinaggio nella misura in cui Maria naviga in siti web (in base al suo browser) che utilizzano AdSense.

Nessun dato di carattere personale

In tutto questo processo, Google non conosce il nome di Maria, né raccoglie altri dati su di lei. Google riconosce semplicemente il codice memorizzato nel browser di Maria, verifica se tale codice rientra nella categoria di interessi "appassionato di giardinaggio" e mostra quindi un maggior numero di annunci correlati al giardinaggio. Inoltre, Google non utilizza categorie di interessi sensibili, ad esempio, categorie basate su razza, religione, orientamento sessuale, salute o informazioni finanziarie sensibili.

Modifica degli interessi con Gestione preferenze annunci
Inoltre, Google consente a Maria di modificare le categorie di interessi associate al codice del suo browser. Se oltre al giardinaggio, Maria ama anche giocare a golf, Maria può aggiungere questo interesse utilizzando la funzione Gestione preferenze annunci di Google. In tal modo visualizzerà anche un maggior numero di annunci sul golf.

Annunci basati sugli interessi su YouTube
Anche YouTube utilizza la pubblicità basata sugli interessi per pubblicare annunci pertinenti sul proprio sito. Se Maria guarda molti video di cucina su YouTube, vengono visualizzati più annunci di cucina mentre naviga su YouTube e sui siti web che utilizzano AdSense. Analogamente, su YouTube vengono visualizzati più annunci di giardinaggio in base ai siti da lei visitati in precedenza. Poiché YouTube è integrato nella Gestione preferenze annunci, Maria può modificare le categorie di interessi che considera più rilevanti da un'unica posizione centralizzata. Per ulteriori informazioni sull'approccio di YouTube, consulta Interagire con la pubblicità in YouTube.

Uso di un computer diverso o eliminazione dei cookie del browser
Ogni qualvolta Maria utilizza un browser o un computer diverso, non viene più utilizzato lo stesso codice, in quanto tale codice era specifico per il browser utilizzato in precedenza. Quando Maria cancella i cookie del proprio browser, il codice viene eliminato e Google non è in più in grado di sapere che un utente di quel browser può essere interessato al giardinaggio e al golf.

Disattivazione
Se preferisci non ricevere questo tipo di pubblicità basata sugli interessi, puoi sempre disattivarla facendo clic sul pulsante "Disattiva" nella home page di Gestione preferenze annunci. Una volta disattivata la funzione, Google non raccoglierà più informazioni sulle categorie di interessi e tu non riceverai più annunci basati sugli interessi. Visualizzerai la stessa quantità di annunci di prima, ma questi non saranno più egualmente pertinenti ai tuoi interessi."

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